MFormazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA
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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi 2010-02-08Marcegaglia: "Occorre investire di più in infrastrutture". Replica di Matteoli Marcegaglia: "Degne di attenzione alcune proposte su Termini" I 100 anni di Confindustria: gli eventi da Nord a Sud Marcegaglia: "Il patto di stabilità interna sblocchi i fondi per le infrastrutture" Marcegaglia, allarme infrastrutture: "Bisogna fare di più" Crisi, Marcegaglia: "Per le infrastrutture il governo faccia di più"
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2010-02-08 Marcegaglia: "Occorre investire di più in infrastrutture". Replica di Matteoli 8 febbraio 2010 "Dai nostri archivi" Marcegaglia: "Degne di attenzione alcune proposte su Termini" I 100 anni di Confindustria: gli eventi da Nord a Sud Marcegaglia: "Il patto di stabilità interna sblocchi i fondi per le infrastrutture" Marcegaglia, allarme infrastrutture: "Bisogna fare di più" Crisi, Marcegaglia: "Per le infrastrutture il governo faccia di più" "Occorre investire di più in infrastrutture" e per farlo è necessario semplificare il "meccanismo di gestione del consenso", in modo da renderlo "simile a quello degli altri paesi". Dalla mobility Exibition 2010 di Assolombarda Emma Marcegaglia richiama a un alleggerimento della burocrazia e delle modalità di decisione. "Si può fare di più e di meglio e ci proveremo", ammette il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, che però si domanda se la leader degli industriali "abbia visto un altro film". Gli investimenti in infrastrutture, osserva la presidente di Confindustria, "dal 2005 a oggi sono calati", serve perciò una "maggior dotazione di finanza pubblica, anche se alcune cose sono state fatte dal governo". Ma è necessario "cambiare la burocrazia e le modalità di decisione, soprattutto di gestione del consenso, perché ancora oggi opere fondamentali vengono bloccate dai comitati del no". Da qui le proposte di Confindustria che si articolano in un "utilizzo maggiore dei commissari straordinari con poteri realmente speciali", per arrivare a un "meccanismo di gestione del consenso in base al quale si ragiona, ma poi per obbligo, entro una certa data, bisogna decidere sì o no". Occorre attuare una "semplificazione per consentire una maggiore presenza anche dei fondi privati e del project financing, che nel nostro Paese non riesce ad andare avanti". L'esecutivo "ha avviato con successo la semplificazione delle procedure amministrative velocizzando la realizzazione delle opere pubbliche", replica Altero Matteoli che sottolinea come l'operazione abbia coinvolto i privati "agevolando l'utilizzo del project financing". Ora, dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, "le grandi, medie e piccole opere sono partite ed altri cantieri continueranno ad aprirsi". E cita il caso della Torino-Lione, dove sono stati fatti "passi in avanti coinvolgendo i territori e le popolazioni". Ma quando è stato necessario, ricorda, "abbiamo nominato i Commissari Straordinari". Per il 2010, aveva riconosciuto Emma Marcagaglia "si vede un miglioramento, ma ancora non riusciamo a colmare il gap che si è creato. Le risorse restano senza dubbio insufficienti". Per uscire dall'impasse serve un grande piano, dice la presidente di Confindustria, che consenta di "unire le forze" e capire come tagliare la spesa pubblica. La spesa corrente "ancora alta", ha sottolineato, costringe a sacrificare spazio alla spesa per infrastrutture. E tagliare, secondo Marcegaglia, è "un'operazione che non va fatta con demagogia e populismo", ma non si può neppure dire che non resta altro da fare che continuare ad andare avanti così. Marcegaglia: "Degne di attenzione alcune delle proposte" 8 febbraio 2010
Marcegaglia: "Il patto di stabilità interna sblocchi i fondi per le infrastrutture" 09 febbraio 2009 VIDEO-1 / Guarda l'inaugurazione VIDEO-2 / In viaggio sul passante (di Eleonora Della Ratta) Il passante in cifre LIBRI Un passante per il Nordest "Dai nostri archivi" Marcegaglia: base industriale a rischio tagli Edilizia, 250mila posti a rischio. Marcegaglia: "Il Governo investa di più in infrastrutture" Crisi, il Pd presenta il suo piano. Marcegaglia: "Più soldi e riforme strutturali" "Altri 8 miliardi per il piano italiano" "L'Europa ha perso la spinta. Ripresa da Cina, India e Brasile" "Occorre riflettere riguardo alle logiche del patto di stabilità interna dei Comuni e delle Province per sbloccare i fondi necessari per investire in quelle opere infrastrutturali che potrebbero partire da subito". Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel corso del suo intervento alla Mobility conference 2009. "L'Ance ha censito 4,5 miliardi di opere già cantierabili che potrebbero partire subito ma che non possono partire per il patto di stabilità interna", ha detto la Marcegaglia. "Ci sono oggi 4,5 miliardi di opere bloccate per le logiche del patto di stabilità, si è fatta una deroga per Roma, serve allora una riflessione attenta per rivederne i meccanismi". "Noi non chiediamo manovre come quelle attuate da Francia e Germania, perché sappiamo bene che hanno altri conti pubblici, però chiediamo che ci siano stanziamenti sulle infrastrutture da far partire subito, non solo grandi opere ma anche piccole opere nelle singole città". Al centro degli interventi della Mobility Conference, il tema dell'Expo 2015, soprattutto per i ritardi accumulati e le continue polemiche sulla governance. La Presidente di Confindustriae ha lanciato un campanello d'allarme: "per far partire la macchina dell'Expo è necessario ricapitalizzare subito la società e trovare una intesa sulla governance". E ha espresso soddisfazione per quanto annunciato dal sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, il quale ha confermato che ci sono i finanziamenti per realizzare le opere connesse. "Un gruzzolo" che secondo il sottosegretario permette di stare "abbastanza tranquilli". Si tratta di una cifra "sopra i tre miliardi", considerando che sono già stati stanziati 800 milioni per il Mose, resta a sufficienza per l'Expo, ha detto Castelli. "Bisogna ora capire come destinarli - ha aggiunto - perchè in Lombardia non esiste solo l'Expo". "Sulle opere connesse - ha precisato il sottosegretario - non c'è un minuto di ritardo, il Governo porta avanti i progetti nei tempi stabiliti e in questo momento i finanziamenti sono garantiti per la prima opera connessa che andrà sul tavolo del Cipe nell'ottobre del 2009, che è il triplicamento della linea ferroviaria Rho Gallarate". Sulla necessità di "sbrogliare il nodo della ricapitalizzazione", è tornata Diana Bracco, presidente della società e padrona di casa ad Assolombarda. "Finora ho ricevuto assicurazioni sulle intenzioni, ora occorre che si faccia il punto e i soci si mettano insieme", ha sottolineato. Perchè "se la società non viene dotata dei fondi necessari per operare, l'altro tema caldo, quello della governance e della nomina dell'a.d, Paolo Glisenti, non può essere affrontato". Intanto la giunta della Provincia di Milano ha approvato la delibera che stanzia un milione di euro quale quota di Palazzo Isimbardi per l'aumento di capitale. E mercoledì la giunta regionale lombarda stanzierà i 2 milioni di euro di spettanza del Pirellone per la ricapitalizzazione da 10 milioni di Expo 2015 Spa. Lo ha annunciato il Presidente, Roberto Formigoni.
Marcegaglia, allarme infrastrutture: "Bisogna fare di più" di Nicoletta Picchio 28 gennaio 2009 Infrastrutture, Matteoli: "Lo sforzo del Governo è importante" "Dai nostri archivi" Edilizia, servono 8 miliardi Crisi, Marcegaglia: "Per le infrastrutture il governo faccia di più" Edilizia, 250mila posti a rischio. Marcegaglia: "Il Governo investa di più in infrastrutture" "Altri 8 miliardi per il piano italiano" "Il piano Tremonti non basta" Confindustria lancia l'allarme infrastrutture. Le risorse per il 2009, ha detto la presidente Emma Marcegaglia, non sono sufficienti. E il settore già sta dando segni di grave crisi: dei 600mila posti a rischio ipotizzati dal Centro studi confindustriale per quest'anno, 250mila riguardano il settore delle costruzioni e l'indotto. Per fronteggiare l'emergenza servirebbero 7-8 miliardi, da spendere immediatamente, pari allo 0,5% del Prodotto interno lordo. "Gli investimenti in infrastrutture sono importanti in sè, visto il ritardo dell'Italia rispetto all'Europa, sia perché hanno una funzione anticiclica", ha detto la Marcegaglia. Ma andrebbero superati quegli ostacoli che nel nostro Paese da troppo tempo ritardano la realizzazione di opere pubbliche. Le associazioni che in Confindustria operano nel settore dell'edilizia, Ance (costruttori), Oice (progettazione) Agi (grandi infrastrutture), Federprogetti ieri hanno presentato un documento con "ipotesi e proposte" per il rilancio infrastrutturale del Paese. "Il nostro obiettivo è lavorare insieme al Governo per arrivare a un pacchetto di misure che possano rilanciare le opere pubbliche", ha detto Cesare Trevisani, vice presidente di Confindustria con la delega per le infrastrutture. L'Italia nel 2008 ha investito nelle costruzioni 30 miliardi. Dovrebbe salire per lo meno a 45 miliardi, una cifra che corrisponde al 3% del Pil e che è la quota spesa dagli altri Paesi europei, come ha spiegato Mario Lupo, presidente Agi. Per recuperare il gap infrastrutturale italiano, bisognerebbe arrivare a 50 miliardi. Secondo la ricognizione delle imprese, ci sono 166 opere, tra medie, piccole e grandi, che potrebbero partire immediatamente.
Crisi, Marcegaglia: "Per le infrastrutture il governo faccia di più" 28 gennaio 2009 "Dai nostri archivi" Edilizia, servono 8 miliardi Marcegaglia, allarme infrastrutture: "Bisogna fare di più" Edilizia, 250mila posti a rischio. Marcegaglia: "Il Governo investa di più in infrastrutture" "Altri 8 miliardi per il piano italiano" "Il piano Tremonti non basta"
Per le infrastrutture "bisogna fare di più": le risorse pubbliche per i cantieri nel 2009 e le misure prese dal governo nell'ambito del decreto anti-crisi "sono insufficienti". Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, sostiene così l'allarme lanciato oggi dalle associazioni di settore. All'importanza "di recuperare il gap infrastrutturale con gli altri Paesi", ha sottolineato la leader degli industriali - si è aggiunta oggi, "in tempi di crisi", la necessità di rilanciare la spesa pubblica nel settore delle costruzioni perché "è una delle leve migliori per dare una spinta alla domanda" e dare "una risposta anticiclica" alla debolezza dell'economia. Ed è "importante - come hanno chiesto oggi tutte le associazioni di settore del sistema di Confindustria - partire dalle opere immediatamente cantierabili" perché così l'effetto volano sull'intera economia "è immediato". Confindustria, con tutte le singole associazioni del settore delle costruzioni e dell'indotto, lavora a "proposte per interventi che rendano la realizzazione delle opere più veloce, più efficiente, più efficace", sottolinea il presidente di Confindustria riferendosi alla richiesta - avanzata questa mattina - di aprire un dialogo con il governo per mettere a punto insieme una serie di misure già delineate dalle imprese. Servono "iter più veloci e risorse adeguate per rendere una serie di opere immediatamente cantierabile". "C'è un problema di risorse che per il 2009 sono insufficienti". Ed il decreto anti-crisi del governo, che nell'insieme "è apprezzabile", su questo fronte "è insufficiente: bisogna fare di più", avverte Emma Marcegaglia. Confindustria ritiene "di importanza strategica gli investimenti nelle infrastrutture sia per affrontare l'emergenza della crisi sia per porre le condizioni per uno sviluppo strutturale ed una crescita solida del Paese". Investimenti che "sono importanti di per sé perchè il nostro Paese soffre soffre di un gap infrastrutturale importante", ma lo sono ancora di più oggi perchè rappresentano "una delle leve migliori" per rimettere in moto l'economia e dare "una risposta concreta" alla crisi economica. Confindustria ha lanciato anche l'allarme per l'occupazione dell'edilizia e del suo indotto. Sono, infatti, 250mila i posti di lavoro a rischio nel settore, nei prossimi sei mesi, se non si darà il via a un piano di interventi urgenti per la realizzazione di nuove infrastrutture. E, per scongiurare questo scenario, il governo dovrà mettere in campo risorse per almeno 7-8 miliardi di euro, corrispondenti allo 0,5% del pil, considerato che 1 miliardo di euro corrisponde alla creazione di 23 mila posti. A indicare la strada da percorrere, è l'intero sistema delle imprese associate a Confindustria della filiera realizzativo-progettuale delle infrastrutture, che bussa con forza alla porta del Governo proponendo un piano straordinario di rilancio. "Le misure anti-crisi, nel decreto 185, vanno nella direzione giusta, ma sono limitate nella capacità di intervento anticiciclico e strutturale", ha detto il vicepresidente di Confindustria, con delega per le infrastrutture, Cesare Trevisani. "Il nostro obiettivo - ha spiegato- è lavorare insieme al Governo per dettagliare la nostra proposta e arrivare a un pacchetto complessivo in grado di innescare un'azione di rilancio delle infrastrutture".
I 100 anni di Confindustria: gli eventi da Nord a Sud 5 febbraio 2010 Centenario di Confindustria 28 presidenti in 100 anni di Confindustria Il calendario degli avvenimenti
Confindustria festeggia cento anni dalla sua fondazione, il 5 maggio 1910 a Torino. "Cento anni sono un compleanno importante", ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, presentando il calendario degli eventi legati al centenario dell'associazione degli industriali. La storia della confederazione, ha sottolineato la leader degli industriali, ha influenzato "non solo la storia economica, ma anche quella sociale del paese". Dal 10 febbraio, poi, un portale ricco di informazioni, immagini e approfondimenti racconterà i cento anni di Confindustria: storia, eventi e iniziative a portata di click su www.centenarioconfindustria.it Molte le iniziative preparate da viale dell'Astronomia "con l'obiettivo di parlare agli imprenditori, ma prima di tutto agli italiani sui temi dello sviluppo e della crescita economica. Non vuole essere solo una celebrazione fine a se stessa, ma una riflessione sulla nostra storia in vista del futuro". Il centenario sarà aperto ufficialmente a Torino il 10 febbraio con i Confindustria Awards for excellence "Andrea Pininfarina". Tre le categorie a premi per le imprese: campione del made in Italy nel mondo, dell'innovazione, della valorizzazione del territorio. Si prosegue poi a Bari, il 19 febbraio, con il convegno Mezzogiorno, "Il Sud aiuta il Sud". Appuntamento per ribadire che Confindustria, ha detto Emma Marcegaglia, è "contro una logica di incentivi a pioggia a fondo perduto. Siamo per una politica industriale che premi le imprese vere che fanno innovazione vera". Da Bari arriverà inoltre una proposta degli industriali su come utilizzare i fondi strutturali e verrà anche affrontato il capitolo dei problemi della Pubblica amministrazione e quello della criminalità. Terzo appuntamento a Torino, il 24 marzo, con una mostra di giovani artisti che interpreteranno nelle loro opere il tema "Innovazione tradizione". Il 9 e 10 aprile sarà la volta di un convegno biennale del Centro studi a Parma, mentre a Milano, dal 5 maggio al 5 giugno e a Roma dal 30 settembre al 30 novembre, l'appuntamento è con una mostra fotografica dedicata ai "Cento anni di imprese per l'Italia". Appuntamento il 26 maggio al Quirinale, poi, per la consegna dei riconoscimenti speciali alle imprese centenarie della confederazione. Il 24 e il 25 settembre, a Genova, si terrà un convegno sulle relazioni industriali dal tema "10 su 100: le relazioni industriali dall'inizio del terzo millennio. Il 5 ottobre, a Roma, ci sarà la giornata della ricerca e dell'innovazione, mentre a Napoli, nello stesso mese, si terrà "Orientagiovani", tradizionale manifestazione di incontro tra giovani e imprese. Le iniziative del centenario si chiuderanno con la Settimana della cultura di impresa dal 14 al 22 novembre, con l'obiettivo di declinare sul territorio i rapporti tra impresa e cultura e far contemporaneamente conoscere al pubblico il patrimonio culturale industriale spesso sconosciuto, dagli archivi alla cinematografia industriale, dal design ai musei d'impresa. (N.Co.) 5 febbraio 2010
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